Buongiorno a tutti stamani mi sono presa un pò di tempo per tagliare il mio ultimo chilo di sapone al mandarino e basilico.
Ho preso il mio metro, ho scelto con cura e calma la forma che volevo dare al nuovo sapone, l'ho osservato, sono andata a rufolare nello scaffale dove sono riposte tutte le mie cose "saponose" e lì ho ritrovato una parte di me ....
il timbro che i miei nonni usavano per il pane.
Eh sì, sono metà toscana e metà lucana, le miei origini dividono il mio corpo e la mia mente tra due spledide città italiane: Firenze e Matera anche conosciuta come la "Città dei Sassi".
Ho fatto un salto nel passato, ai miei nonni, a quella città che tanto amo e nella quale ogni volta mi sento a casa. Ho chiuso gli occhi e ho immaginato le mani della nonna ( le ho mandato un bacio che spero la raggiunga) me la sono figurata mentre faceva il pane, quel pane buono e particolarissimo che doveva bastare per l'intera settimana. I nonni erano persone umili e semplici, lavoravano entrambi in una tipografia ( un giorno vi mostrerò i quaderni e i libri rilegati a mano dal nonno ) la nonna si occupava del mangiare e della casa e tra le cose da fare c'era la produzione del pane! Una volta mescolati gli ingredienti, aver aspettato il tempo della lievitazione e aver dato la tipica forma che caratterizza il pane di Matera, la nonna lo timbrava. Proprio così all'epoca esistevano alcuni forni comuni in cui le massaie si recavano per infornare il pane casalingo, ogni famiglia possedeva un timbro di legno sul quale erano impresse le proprie iniziali e che serviva proprio per segnare il pane e per non perderlo e riconoscerlo tra tanti a cottura ultimata.
Ho fatto un salto nel passato, ai miei nonni, a quella città che tanto amo e nella quale ogni volta mi sento a casa. Ho chiuso gli occhi e ho immaginato le mani della nonna ( le ho mandato un bacio che spero la raggiunga) me la sono figurata mentre faceva il pane, quel pane buono e particolarissimo che doveva bastare per l'intera settimana. I nonni erano persone umili e semplici, lavoravano entrambi in una tipografia ( un giorno vi mostrerò i quaderni e i libri rilegati a mano dal nonno ) la nonna si occupava del mangiare e della casa e tra le cose da fare c'era la produzione del pane! Una volta mescolati gli ingredienti, aver aspettato il tempo della lievitazione e aver dato la tipica forma che caratterizza il pane di Matera, la nonna lo timbrava. Proprio così all'epoca esistevano alcuni forni comuni in cui le massaie si recavano per infornare il pane casalingo, ogni famiglia possedeva un timbro di legno sul quale erano impresse le proprie iniziali e che serviva proprio per segnare il pane e per non perderlo e riconoscerlo tra tanti a cottura ultimata.
Ho riaperto gli occhi e e ho proceduto un pò come avrebbe fatto la nonna:
ho preso la mia forma di sapone, che avevo lasciato riposare per qualche giorno, l'ho guardata e l'ho tagliata a pezzi e infine su ogni pezzo ho deciso di incidere le iniziali della mia famiglia.
La produzione del sapone segue determinate tecniche e una cura simile a quelle che la nonna seguiva per impastare il pane: la scelta delle farine ha preso il posto con quella di determinati oli o burri, e poi la sapienza nel dosare
l'acqua, i lungi tempi di attesa ... tutto nella
produzione del pane e del sapone ripete, nei gesti e nelle tecniche, la storia di un
prodotto che accumuna intere generazioni e che mi riavvicina alle antiche tradizioni di famiglia.
E proprio da queste riflessioni è nata l'idea del nome che doveva caratterizzare questa nuova creazione ... un sapone semplice come quei gesti che sono serviti per realizzarlo, ricco come l'esperienza e la tradizione, sano e naturale come solo le cose fatte in casa possono esserlo ...
Un bacio a tutti,
Nata
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